Giorgio Cordini

Chitarrista e compositore

27 Giugno 2018

Arcari, Bandini e Cordini lasciano «Senza parole», da un articolo del Giornale di Brescia

Arcari, Bandini e Cordini lasciano «Senza parole»,  da un articolo del Giornale di Brescia

Sul Giornale di Brescia del 26 giugno una recensione di Enrico Danesi del nuovo CD di Arcari-Bandini-Cordini

Esce per Fasol Music il lavoro live: capolavori della musica arrangiati in chiave strumentale

Sulle orme dei grandi cantautori, tralasciandone i testi che hanno acquisito nel tempo la statura di «vere e proprie poesie», al fine di esaltare melodie meravigliose che la forza dei versi ha relegato in secondo piano.
Si intitola, non per caso, «Senza parole» il disco strumentale che Mario Arcari, Ellade Bandini e Giorgio Cordini pubblicano per Fasol Music, disponibile da domani sulle piattaforme digitali e nel formato fisico del cd (info su www.fingerpicking.net).

Registrato dal vivo tra il 24 e il 25 novembre al Teatro Prealpi di Schilpario, l’album consta di undici tracce e conserva, del live, una genuinità esecutiva di qualità; ma sembra anche aver assorbito la schietta solennità dei paesaggi della Val di Scalve in cui ha preso vita.

Di certo tre musicisti d’eccellenza del panorama nazionale – il batterista Bandini, il chitarrista Cordini (pure al bouzouki, e capace di riprodurre le sonorità del basso giocando con i pedali), l’oboista Arcari (che si cimenta con una vasta gamma di altri fiati: clarinetto, flauto dolce, sax soprano e sax contralto) – creano con i loro strumenti un clima elegiaco, che a tratti sottolinea il lato malinconico dei componimenti (splendide, in tal senso, le gucciniane «Il vecchio e il bambino» e «Noi non ci saremo»), altre volte ne calvalca il divertimento sotteso («Via con me», «A dumene- ga»).

Raccontano i tre sodali nelle note di produzione: «Sono brani che abbiamo eseguito nel periodo delle nostre collaborazioni con i grandi della canzone d’autore, riproposti con arrangiamenti minimali».

La scelta spazia da Conte a Guccini, da Fossati a Tenco, a De André. Proprio Faber fa la parte del leone, con ben sei perle («La canzone dell’amore perduto», «A dumenega», «Sidun», «Preghiera in gennaio», «Se ti tagliassero a pezzetti», «Il pescatore»). Se stupisce, d’acchito, l’inserimento della splendida «Un giorno dopo l’altro», è Cordini a spiegarcene la ragione: «È canzone che tutti e tre amiamo: quando Ellade ci ha ricordato che in principio di carriera accompagnò anche Luigi Tenco, e che dunque esisteva un legame reale con il pezzo, non abbiamo avuto dubbi nell’inciderla».

Il disco sarà presentato a Brescia venerdì 6 luglio al Parco Ducos Festival (alle 21), per la rassegna Estate in Città 2018. Poi ad attendere il trio c’è un lungo tour, con date sotto le stelle soprattutto in Toscana e Sardegna, salvo rientrare nei club del Nord nel periodo au- tunnale.

ENRICO DANESI

26/06/2018 Giornale di Brescia pag. 36