Giorgio Cordini

Chitarrista e compositore

Disarmati

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Diversi anni fa Giorgio Cordini comincia ad arrangiare per sola chitarra alcune tra le canzoni d’autore più note. Nasce l’idea di produrre un album con una raccolta che testimoni questo lavoro di approfondimento, giocato principalmente sulle corde della chitarra. Esce così nel novembre del 2000 “Chitarre d’Autore”, un album che raccoglie, tra le altre, “La canzone di Marinella”, “Vecchio frack”, “Mio fratello che guardi il mondo”: il lavoro ottiene, insieme al concerto teatrale che segue, un buon successo di critica e pubblico.
A distanza di poco più di un anno, all’inizio del 2002, Giorgio decide di ripetere l’esperienza, scegliendo ancora tra le canzoni d’autore melodie da arrangiare; ma ora il filo conduttore del nuovo disco non può più essere solamente il fatto che i brani scelti arrivino tutti dalla produzione cantautorale italiana. Siamo in clima di guerra. Giorgio vuole che il suo messaggio per la pace, il suo invito a riflettere sull’ingiustizia dei soprusi e delle guerre, arrivino insieme alla sua musica.
Ecco così nascere un album che, sin dal titolo Disarmati (“Disàrmati” o “Disarmàti”, l’accento è volutamente lasciato libero) lascia intravedere la forte idea che lo anima. E’ un album principalmente strumentale, tranne per due tracce che portano una le voci di un coro di bimbi che cantano il “Girotondo” di Fabrizio De André e l’altra la voce di un soldato che recita da un sonetto del “Coriolano” di Shakespeare il suo rifiuto di accettare onori e premi per aver “abbattuto qualche debole nemico”. Quest’ultimo brano, su musica composta da Giorgio Cordini, dà il titolo all’album e fa da sottofondo anche ad una traccia video presente sul CD, che mostra una sequenza di fotografie della seconda guerra mondiale. La voce recitante è di Luca Quaia, che ha anche curato la realizzazione del video.

Il CD comprende 11 tracce, di cui quattro originali.
1. Girotondo (Fabrizio De Andrè)
2. Noi non ci saremo (Francesco Guccini)
3. Here’s to you (Ennio Morricone)
4. Karima (Giorgio Cordini)
5. Piazza Tienanmen (Giorgio Cordini)
6. Invincibili (Massimo Bubola – Cristiano De Andrè)
7. Bella ciao (tradiz. arrangiamento di Giorgio Cordini)
8. Ieri ho incontrato mia madre (Gino Paoli)
9. La ballata dell’eroe (Fabrizio De Andrè)
10. Disarmati (Giorgio Cordini)
11. Speranza (Giorgio Cordini)

Nei brani strumentali il messaggio arriva attraverso titoli come “Noi non ci saremo”, “La bllata dell’eroe”, “Bella ciao”, “Piazza Tienanmen”, “Speranza”. Per gli arrangiamenti Giorgio ha utilizzato diversi strumenti, oltre alla sua chitarra acustica ed al bouzouki. Firmano assolo e ritmiche diversi amici nonché ottimi musicisti tra cui Mauro Pagani, Massimo Carrano, Riccardo Tesi, Fabio Treves, Vittorio Sonsini, Franco Testa, Michele Gazich, Paolo Jannacci, Mauro Di Domenico, Joe Damiani, il Quartetto Zelig, Eros Cristiani, Enrico Mantovani.
La copertina mostra l’immagine di una marionetta, simbolo dell’impotenza dell’uomo di fronte ai soprusi ed alle ingiustizie. La stessa marionetta appare sul retro vestita da generale a significare che anche chi amministra il potere non è diverso da chi potere non ha, unica differenza visibile la divisa…
Si sono alternati per la fonica Graziano Fanelli dello studio Evento Musica di Brescia che ha effettuato le registrazioni e Taketo Gohara delle Officine Meccaniche di Milano, che ha curato i missaggi. Ha collaborato alla scelta dei brani e della loro sequenza Luisa Moleri, che cura anche la regia dello spettacolo dal vivo. Il Cd è autoprodotto per l’etichetta MUSICRUNNER e viene distribuito in alcuni negozi in Italia, ai concerti e tramite e-commerce.
Il progetto Disarmati e’ stato presentato all’associazione Emergency, che lo ha ritenuto in linea con gli scopi che si prefigge, e ha consentito di riportare sulla copertina del CD il suo logo e la scritta Per ogni CD venduto 1 euro sara’ devoluto a favore di EMERGENCY

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EPPURE CREDO

Ho visto il lampo ed il fuoco
dietro le case e le chiese
i morti nelle strade senza più asfalto
i cani a mangiarli e ho visto ho visto
l’orrore e il sangue e ho sentito ho sentito
le urla e il pianto di mille bambini

Ho camminato nel dolore e ho corso
nell’orrore della guerra, di tutte le guerre
ho sentito sulle mie spalle il peso della guerra
di tutte le guerre
ho corso sui campi minati e mille volte sono esploso
con un urlo sono esploso

Ho sorvolato terre senza più città
ho visto centinaia di bombe cadere cadere cadere
distruggere distruggere distruggere
Ma non mi sono abituato alla guerra
e ancora piango e ancora prego e ancora credo.

Eppure credo che l’uomo vorrà la pace.

(Igle Saragoza)