|
 Massimo Bubola
| |
|
Oggi a Provaglio d’Iseo sarà la giornata più
intensa del festival Acoustic Franciacorta, la tre giorni
dedicata alla chitarra acustica, organizzata dalla Libera
Accademia in Franciacorta, che ha visto coinvolti tre Comuni
(con Provaglio, anche Coccaglio e Passirano), gli Amici del
Monastero e la Fondazione San Pietro in Lamosa. Nella terza e
conclusiva giornata (ingresso libero), gli appuntamenti nel
Monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo si
moltiplicano, nell’alternarsi di seminari sulla chitarra
acustica con incontri con la danza e la poesia (ore 15.30 i
ragazzi percussionisti della «Tributùm», Nicola, Daniele,
Francesca, Delia, Thomas, Pietro, diretti da Gaspare Bonafede;
ore 16.30 il chitarrista Danilo Di Prizio e l’attore Enrico
Bolzoni in «Poesia ininterrotta»; il chitarrista Luca
Francioso e la danzatrice Alessia Garbo in «Argile»; ore 17,45
i suoni della chitarra acustica con Riccardo Zappa; ore 18.30
i segreti dell’amplificazione con il fonico Guido Andreani),
per giungere al gran finale alle 20.45 con il concerto di
Riccardo Zappa, seguito dal cantautore Massimo Bubola che sarà
accompagnato dal violinista Michele Gazich e dal chitarrista
Simone Chivilò. Per l’occasione Massimo Bubola seguirà nella
scelta dei brani un filo che conduce alla spiritualità ed alla
religiosità dell’uomo. Durante la giornata saranno visitabili
stand con vinili e cd rari e da collezione, strumenti musicali
di pregio, una mostra ideata da Rolando Giambelli, che ritrae
grandi chitarristi ed un laboratorio di liuteria. L’apertura
alle 11.30 è affidata nella Galleria Bettini del Monastero
alla presentazione di un libro di Daniela Bonanni,
«Spaziomusica Spaziobruno», in cui il ricordo di Bruno Morani,
scomparso da due anni, storico e mitico gestore di un locale
che a Pavia ha fatto la storia della musica per decenni, è
affidato alla testimonianza in punta di penna di più di 400
musicisti che, già famosi o ai loro primi passi, sono passati
da Spaziomusica: da Ligabue a John Renbourn, da Mauro Pagani a
Cristiano De André, da Fabio Treves, che del libro firma la
presentazione, a Flaco Biondini, tutti hanno un episodio da
raccontare. Venerdì sera, a Coccaglio, all’apertura del
Festival, ha emozionato il concerto che ha visto protagonisti
Daniele Bazzani e, nella seconda parte, la cantante tunisina
Mouna Amari accompagnata dal percussionista etnico Federico
Sanesi. Mouna Amari in buon italiano ha anche lanciato un
accorato appello: «Io sono cresciuta in un quartiere di Tunisi
in cui convivono con le moschee la cattedrale cristiana e la
grande sinagoga. Ho sempre giocato e studiato con tutti gli
altri bambini, in pace. Così e solo così è possibile vivere. E
allora io chiedo ai terroristi di non farsi esplodere e ai
politici di non mandare i ragazzi alla morte». Raffinatissimo
poi il discorso musicale, che visita il Medio Oriente e
l’Africa, l’India e l’Italia, con un’esecuzione in lingua
araba di Sidùn di Fabrizio De André, accompagnata dal bouzouki
di Giorgio Cordini, musicista che ha collaborato con Fabrizio
De André e che del Festival è il direttore artistico.
|
|